Cucirlo di parole indolenti di forma
legarle con fili d’edera e provare
a spiegarti che nei tuoi occhi
non so trovare più poesia?
Ti chiedo scusa, poeta
lo prendo in prestito, quel tuo cuore,
lo spezzerò e durerà solo un istante
quel tonfo ridondante di dolore.
Poi mi adagerò al suolo,
Medea di questo Amore,
e mi farò come di notte la pioggia:
leggera e malinconica.