sabato 30 aprile 2011

Donne allo specchio

Figure danzanti, armoniose

contornate da corpi sinuosi

emanano profumi e toni.

Donne carismatiche,

fragili e rocciose,
sibili di voci

esauste ed estasiate

dal tempo

che scandisce inesorabili

mutamenti.

Donne assopite,frastagliate

da speranze evanescenti,

intente a costruire dal passato

un presente dal presente un futuro.

Donne dinamiche,

effervescenti, sensuali,

si lasciano trasportare dal vento e

nel giardino dell’amore della passione

coltivano sogni e fantasie.

Donne nostalgiche, sensibili,

rubano all’immagine riflessa

nello specchio ogni attimo

di concreta realtà.

DI ADELE VICENTI

(Tutti i diritti sono riservati come per legge)

mercoledì 27 aprile 2011


Non è sempre facile esprimere un sentimento..un'emozione..con le parole..

Tutto parte dal cuore
e quando si riesce a connettere anche il pensiero..beh...in quel caso
si può provare a scrivere una poesia che ... giusta o sbagliata che sia..
sarà sempre e solo la nostra poesia..
L'ispirazione può nascere in qualsiasi momento..
uno sguardo...un bacio..
attimi malinconici in cui si prende forza dai silenzi
un ricordo...la lontananza..la mancanza..
una canzone...
La poesia è arte....e tutto ciò che ci circonda lo è in egual misura..
Siamo circondati da luoghi e persone capaci di regalarci
forti sensazioni
e per chi dice che non è così..beh...
non posso far altro che dire
..apri gli occhi e regalati la Vita..






domenica 24 aprile 2011

buona Pasqua un regalo speciale

Attimi eterni..



di silenzi estasiati..
non serve parlare..
non serve capire..
non serve nulla..
è solo musica..
è solo un assolo...
intonato.. dolce

Scivolano piano le mie mani sul tuo respiro,
si fermano sui battiti del tuo cuore
che pulsano la mia vita....
Mi accamperò lì,
tra quei tuoi confini inesplorati
in cui si sfiorano le nostre anime
complici d’intese e attese d’amore....


Sussurrami il tuo amore,
dammi la tua mano,
accarezza la mia pelle,
e amami come il tempo
che impreziosisce la tela della vita!




SARA' MAGIA
BUONA PASQUA

 

BUONA PASQUA DAL RACCONTO DELL'AMORE ATTRAVERSO IL SE

mercoledì 20 aprile 2011


Sai cosa mi piacerebbe? Camminare scalzo sulla sabbia di una spiaggia immensa, bianca… sentire l’urlo del mare ma non toccarla… accarezzare l’aria sulla cima più alta del mondo... Mi piacerebbe chiudere gli occhi e baciarti senza vederti… così intenso da lasciare il segno.. ricoprire di follia ogni centimetro della tua pelle.. camminare sull’abisso del tuo piacere… ricoprirti di desiderio e bruciare ogni tua malinconia. Stringere i pugni calpestando ogni indifferenza.. mi piacerebbe farti vedere che respirare non serve.. annegare le tue voglie in un fuoco di gemiti e grida… riempire la mia gola di ogni tuo respiro… uniti e forti come i venti di un uragano… mi piacerebbe insegnarti che il tempo si può fermare in un graffio dolce ma deciso sulla pelle… che per volare non servono le ali… ubriacarti con i nostri profumi e farti sentire il cuore lontano, perso, affamato… leccare ogni tuo colore, ogni tua luccicante voglia di ribellarti… incatenati dai nostri sensi vorrei farti abbracciare il vuoto, l’immenso… la felicità… basterebbe un pugno di splendore ed una candela dimenticata chissà dove… mi piacerebbe soffrire ogni tua pena e chiudere nel profondo del mio cuore ogni tuo sorriso… ma non aprirò gli occhi… ho troppa paura di non vederti…

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Non è il chiudere degli occhi che mi fa sognare… Ma sulle note di un piano forte volo senza meta. Volti, luoghi, racconti mi fanno compagnia. Abbandonata a se stessa la mia anima gioisce in una macabre danza solitaria. Non è il chiudere degli occhi che mi impedisce di vedere… Ma l’aria è pesante e respirando nuvole mi sento vento. Non è il chiudere degli occhi che mi fa morire. Ma tra milioni di anni troveranno dentro di me soltanto fiori e un po’ di ruggine. Le mie vene saranno radici ed i miei sogni foglie sempre verdi. Testardo ed affamato, strusciando tra cattiveria e delusione, alzerò uno stendardo rosso come il sangue, rosso come le tue labbra che graffiano la mia pelle… Esplosione di felicità, amori che passano e ferite che rimangono ma non fanno male… avvelenano soltanto, silenziose, le mie parole, le mie lacrime, i miei sorrisi. Eppure è questo che siamo. Fiumi di contraddizioni, ferite cucite sul petto. Non curarmi ma lasciami soffrire. Il gusto della vita non è un banale dolce-amaro; ma è acido ed incomprensibilmente piacevole.



Non è il chiudere degli occhi che mi fa pensare a te. Eppure nel buio della mia mente è più facile trovarti, godere del tuo sorriso, mordere i tuoi odori. Non è il chiudere degli occhi.. Ma preferisco far riposare le mie palpebre…
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Come sei bella... cosi dolce e infinitamente misteriosa.. nascosta tra gli incubi del mio passare del tempo... fragile condanna che riempe il mio essere di una rara voglia di chiudere gli occhi.... Rompendo tutto ciò che nel suo lucicante splendere ucide... Rosso sorriso che annebbia le mie mani... le mie dita sfiorano la tua schiena nascondendo il mio tremore... le mie paure... le mie incertezze... dolce condanna... come sei bella
 

lunedì 18 aprile 2011

Mi parli di te,

ti parlo di me.
Il mondo la fuori
fa sempre più confusione,
la nebbia lo avvolge
ignara di noi
che scaldiamo i cuori
con piccole frasi
sincere,
pulite,
vite diverse,
mondi lontani,
parole che uniscono............................................

Passione vera muove le mie mani

che, silenziose accarezzano il tuo viso.

Sguardi complici, labbra cedute al desiderio.

Due corpi, fusi in una sola ombra

che disegna fiamme accese sulle pareti

nella penombra della sera.

I sogni si lasciano afferrare

dominare, vivere... ancora una volta.

Respiro le tue emozioni,

mi arrendo ai brividi che, prepotenti,

attraversano il mio corpo.

Ti sento.

Le note del vento

accompagnano attimi sconosciuti,

gioie mai vissute.

Tutt'intorno è passione e libertà ritrovata.

Oltre quella vetrata le luci della città,

ad illuminare per tanti una notte come tante.

Ma non per noi, che sfondando la porta di un sogno

abbiamo vissuto la magia...



Riesci a leggere in me


come in un libro aperto

vorrei essere un libro

e tu saresti la mia prima pagina.

Siamo prigionieri del passato

ma padroni del nostro futuro.

Sento rinascere in me

emozioni nuove

da tempo dimenticate

ed emozioni mai provate

una guerra di sentimenti.

La tua voce mi intriga

le tue carezze mi fanno sognare

i tuoi baci mi ridanno la vita.

Pensavo non potessi esistere

e invece sbagliavo.

Troppo per essere vero.

Una Dea

un sogno

una realtà…




Accarezzo la tua mano,



sfioro la tua bocca,

assaporo il nettare dei tuoi baci,

sono sul tuo seno, grazioso nelle sue fattezze ed allo stesso tempo inebriante per la sensualità che sprigiona.

Sono in balia dei sensi,

prigioniero della tua raggiante bellezza,

del tuo modo di essere.

Lentamente entro in te,

siamo un tutt'uno,

un'amalgama perfetta di materia.

Le vibrazioni,

le contrazioni i respiri soffocati, fanno di noi un'orgasmo continuo,

un crescendo di ineguagliabile armonia,

vorrei poter rimanere così un'eternità,

vorrei poter gridare al mondo intero, che ti ho desiderata,

ti ho avuta,

ti ho amato

Non voglio la tua attenzione,

non voglio la tua dedizione,
non il tuo desiderio,
non il tuo affetto,
non il tuo rispetto.
Voglio solo sentire la parte tua più vera,
la più fragile,
la più vulnerabile,
senza difese e senza pudore,
questo basterà per sentirmi amato,
questo mi basterà per amarti.

venerdì 15 aprile 2011

Lo stupore nel vederti lì,
accanto a una colonna marmorea,
mentre sollevi un tallone da terra,
pelle delicata color del latte.

Ti metti in posa e ammicchi,
meraviglia delle meraviglie,
donna da scoprire,
donna da amare.

Fai un giro su te stessa,
ti metti un dito in bocca,
sorridendo sorniona,
dolcissima gattina.

Brividi febbrili mi scuotono,
sono brividi d’amore,
percorrono la schiena,
dal basso verso l’alto.

Un sospiro prolungato,
un passo verso te,
mentre tu ti volti,
invitandomi a seguirti.

Poi un lampo,
a squarciare il cielo,
una goccia, due gocce,
piove sui nostri corpi nudi.

Dentro di noi il sole,
una melodia mai scritta,
carne che brucia,
desideri inconfessati..

giovedì 14 aprile 2011


Di lei conosco solo il nome
conosco solo il suo sorriso dolcissimo
che come una soffice piuma bianca
mi ha attraversato improvvisamente l’anima ed il cuore.
Io…vecchio sasso perso nel greto di un fiume asciutto
così abituato al silenzio delle emozioni
rinsecchito nelle vene e nella memoria
mi risveglio come d’incanto negl’occhi di una fata gentile.
In lei vedo solo l’umiltà dell’amore sincero
con lei rivivo i colori della semplicità della gioia
in un firmamento infinito dove le stelle non si distinguono
lei risplende su tutte con la sua luce calda ed immutabile.
Io…che non credevo più al fato od al destino
io che non vivevo più che all’ombra dei ricordi malinconici
di vecchie e sbiadite pulsazioni adolescenziali
mi ritrovo estasiato al suo cospetto come un bambino che ascolta una favola.
Così il destino s’è fatto ancora gioco di me
il suo viso angelico mi è apparso il primo giorno di primavera
come il più bel fiore che sboccia all’alba tra la rugiada
vedere i suoi occhi è come tuffarsi nel cielo più limpido.
Deliberatamente il fato l’ha fatta scivolare da una nuvola
con i suoi capelli d’oro e con la serenità delle sue parole
per lei sarà difficile nascondere le sue ali a lungo
così io pregherò la sua magia affinché non riprenda a volare tra le nuvole.
____ è il suo nome e la sua immagine radiosa
io di lei conosco soltanto il sorriso e le sensazioni che mi regala
la delicatezza dei suoi sguardi anche nella stanchezza
perché anche gli angeli a volte si stancano e scivolano.
Io…eremita nascosto negli angoli bui della tristezza interiore
mi ritrovo affacciato dal mio nascondiglio ad ammirare una stella
tra tutte le stelle è la più chiara…brillante e bella
nel suo nome si cela la sua anima e la mia semplice verità…
…io di lei conosco solo questo!



Come vorrei questa notte



sotto il pizzo dei miei desideri


serrare i nostri corpi nell' amore


giocare con gesti erotici


sentire le tue mani carezzevoli

provare un insospettato piacere


morbido di felicità,


in una dolcezza passionale


le tue labbra si aggirano sul mio corpo


lasciando, teneri baci profumati.


Il mio cuore batte impazzito


voglio amarti senza ritegno


con passione, dolcezza , e ardore,


a te mi arrendo,


in questa notte d'amore


di baci e parole sussurrate,


in questa calda notte


il potere del tuo corpo


mi tiene ancorata a te


prendimi e portami


in un'onda di piacere.


Muore la notte


mentre i tuoi occhi pieni d'amore


mi portano a soccombere


come posso resistere quando


mi parlano d'amore con tenerezza e passione ....


non posso e mi arrendo


ancora e ancora.



mercoledì 13 aprile 2011

Cercare la felicità

In cio che non si possiede

E' come cercare il silenzio

Urlando il suo nome


Non si vive che per alcuni attimi unici e indimenticabili,....il resto del tempo lo si passa,..... aspettando questi momenti


Attimi di te
Dimmi che sei mia
dimmelo adesso
che i tuoi occhi
trafiggono i miei
con parole e promesse taciute
ed i palmi delle tue mani a ventosa
sono intenti a mappare il mio petto.

Dimmelo tra una pausa e l'altra
della tua bocca intenta a scambiar con la mia
baci e parole audaci
nell'ombra lieve che taglia l'oscurità
rendendola fliuda e profumata
del miele dei tuoi riccioli.

Dimmi che sei mia
lascia che lo scriva sul tuo ventre.
Dimmi che lo desideri
mentre cado vinto e sfinito dentro di te.

Tienimi in te adesso
negli umori che sanno di noi
custoditi dentro di te.

E adesso guardami...
Dimmi che sei mia.

Penso ... e poi sussulto



al ricordo di quel dolce bacio

lasciato in pegno sulla tua guancia



martedì 12 aprile 2011


Mi piaci silenziosa perché sei come assente,
mi senti da lontano e la mia voce non ti tocca.
Par quasi che i tuoi occhi siano volati via
ed è come se un bacio ti chiudesse la bocca.”


L'ombra della sera estende le sue sottili dita scure lungo la stretta stanza da letto dove ______ e _______, giacciono sopra le lenzuola di un letto , abbandonati l'uno nelle braccia dell'altra, stringendo tra le mani un vecchio libro di poesie di Pablo Neruda.
La voce di ________è calda ed appassionata mentre declama gli splendidi versi del poeta cileno
“Tutte le cose son colme della mia anima
e tu da loro emergi, colma d'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,
ed assomigli alla parola malinconia”.

Il mare accompagna languidamente le parole della poesia cullandole assieme al morbido sciabordio delle onde che s'infrangono sugli scogli, esplodendo in mille schizzi d'acqua, simili a fuochi d'artificio incolori.
L'estate porta con se i profumi lontani del Mar Tirreno. Profumi di profondità azzurre e di caldi venti di scirocco che soffiano sulla costa.

“Mi piaci silenziosa quando sembri distante.
E sembri lamentarti, tubante farfalla.
E mi senti da lontano e la mia voce non ti arriva:
lascia che il tuo silenzio sia il mio silenzio stesso”.


La bocca di ________ e piccola e rosea. Sa di latte e miele. Sa di fiori e di cannella. La sua pelle è liscia e pallida come i petali di un giglio appena sbocciato.
Le mani ruvide di ___________ scivolano sotto la sua maglietta di cotone viaggiando sul suo ventre piatto senza trovare ostacoli, fino ad incontrare i piccoli seni, alti, sodi e ben torniti, che al contatto con le sue dita si inturgidiscono.
E' bella ________. Profuma di giovinezza e desiderio di vita. _____ si bea di tutta la sua bellezza e se ne nutre cercando di colmare differenza di età  che li separano.
Mette da parte il libro di poesie e comincia a baciarle avidamente il collo e la nuca, dandole piccoli morsi che non fanno male.  _______s'abbandona alla passione come una bambola di pezza. Si dona completamente a lui come se non avesse più ossa, legamenti e muscoli.
Geme di piacere mentre __________ le solletica un orecchio con la lingua, continuando a frugare con la mano sotto la sua maglietta solleticandole i capezzoli.
Si lasciano andare alle loro effusioni amorose fino a quando un ultimo raggio di sole penetra nella stanza, ricordandogli che molto presto scenderà la notte e loro, alle prime luci dell'alba, dovranno dirsi addio.


“Lascia che il tuo silenzio sia anche il mio parlarti,
lucido come fiamma, semplice come anello ,
Tu sei come la notte, taciturna e stellata.
Di stella è il tuo silenzio, cosi lontano e semplice”

La voce di ____________ s'interrompe di nuovo. _________ riposa nell'incavo del suo braccio destro. La sua nuca e calda e morbida contro la sua pelle nuda.
Si è tolta la maglietta e i suoi piccoli seni  svettano liberi e rosei, sul suo torace esile e abbronzato.
_____. La sua pazzia. ________il suo peccato. _______ lunghi  capelli e occhi castani , occhi ammalianti che gli hanno fatto perdere la ragione fin dal primo istante in cui li ha incontrati.
_____, in un giorno di primavera, fremente e spaurita davanti alla commissione di esami dell'università
______vestita in un semplice completo grigio che mette in risalto il suo splendido corpo di donna. ____ che stringe tra le mani la sua tesi di laurea e un po' trema perché teme di aver dimenticato tutto quello che ha ripassato durante la notte precedente.
Lui, _________,  cinquantenne stimato da tutti i suoi colleghi , sposato da più di quindici anni e padre di___ figli, che, quel giorno, l'interroga minuziosamente chiedendole cenni storici sulla vita e sulle opere dell'importante poeta cileno.
Ora mentre la guarda assopita in un sonno leggero non sa spiegarsi nemmeno lui come sia potuto accadere che da un caffè offertogli al bar, lei abbia saputo ammagliarlo al tal punto di fargli perdere completamente la testa e convincerlo a portarla assieme a lui in quella piccola stanza , per condividere assieme quella notte di sesso e poesie.


“Mi piaci silenziosa perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Basta allora un sorriso, una parola basta.
E sono lieto, lieto che questo non sia vero.”

La notte ha preso ormai possesso della stanza. _____ poggia il capo sul ventre tiepido di _____, lasciandosi  cullare dal ritmo regolare del suo respiro.
Le mani sono sempre più avide del suo giovane corpo. Lei socchiude gli occhi e l'osserva alla luce della luna, che pallida come il volto di una geisha, li osserva dalla parte opposta della finestra socchiusa.
_____ gioca con i suoi capelli ingrigiti dal tempo. Glieli accarezza maliziosa come una Lolita un po' troppo cresciuta, fino a scendere con le sue dita sulla sua schiena villosa, solleticandogli maliziosamente le natiche nude.
_______ avverte un fremito prendere possesso di tutti i suoi sensi. Ha voglia di fare l'amore con _____, ora più che mai.
Sente il suo ventre esplodere di un febbricitante desiderio. Alza il capo dal suo addome e la scavalca stringendola dolcemente tra le ginocchia.
______ l'invita a farsi più vicino, lussuriosa come la più malefica delle creature tentatrici.
_______ non può resisterli. Assieme ai suoi baci lei ha posto nella sua bocca un potente elisir amoroso a cui non esiste antidoto che possa renderlo immune e salvarlo da quel dolce peccato che sta per compiere.
Il corpo di _____s'inarca contro il suo. _______ la preme contro di se fino ad incontrare l'apice assoluto del suo desiderio.
E' un estasi di sensi quella che ne segue. Un orchestra di violini e arpe che suona solo per loro.
Sudore. Graffi. Morsi. Carezze. Bianche lenzuola attorcigliate attorno ai loro corpi nudi. Sospiri. Baci. Silenzi. Gemiti.
La luna si nasconde dietro le nubi di un improvviso temporale. Si fa da parte per non disturbare il loro atto amoroso.
La notte spegne l'ultimo sospiro del mare. Per un attimo c'è solo il silenzio a fare da padrone tra ______ e ________, poi il tonfo di un libro che cade dal letto rompe la quiete artificiosa che ha invaso quella stanza divenuta un improvvisata alcova d'amore, sparpagliando pagine e parole sul pavimento umido degli umori della notte.
L'incanto s'infrange. La realtà torna a vestire di nuovo il presente e non c'è poesia, non c'è soavità, su quei corpi nudi e freddi che si sono lasciati andare al peccato di una notte di passione infedele.
Non c'è poesia che li assolva, non c'è poesia che li giudichi, ma solo lacrime amare che bagnano i loro visi stanchi, e mentre il mare canta la sua canzone d'amore alla luna e la pioggia cade silenziosa sui vetri della finestra, loro si assopiscono senza più sfiorarsi.
Ora sono due isole distanti che sono state toccate, per un solo attimo, dalla stessa impetuosa onda.
Due isole che tornano ad essere lontane anche se si trovano a navigare nello stesso arcipelago............................

                                                     

sabato 9 aprile 2011

Nella mia solitudine della notte

le orme

mi seguono passo dopo passo.

Il pensiero

nel silenzio più profondo

interrotto

dal fruscio incessante delle onde del mare

ad accompagnar i miei passi.

Un ombra

la luna proietta nel mare

che quasi a festa ondeggia

nel veder le mie orme

solcate sulla nuda sabbia

di una notte d’estate.

Le stelle

quasi a tenermi compagnia

mi sfrecciano accanto

in questa notte di magica solitudine

dove il pensiero diventa sogno.

Quante orme sulla sabbia

in questa magica notte

rivedo al primo raggio di sole

che mi riporta alla realtà, lasciando

solo il pensiero di questo ondeggiar del mare

che un gabbiano coglie ...

quasi a rubar dalla mia mente

per portarlo chissà dove.

Lui sa dove portar quel mio pensiero

di questa magica notte.

mercoledì 6 aprile 2011

Il mio corpo ha percorso quella stanza gemendo sotto i tuoi occhi. Le mie labbra hanno sfiorato le mani che percorrendo il corpo descrivevano il mio desiderio. I miei occhi scrutavano la tua pelle nuda, che danzava nei chiaroscuri della stanza per me. Ho desiderato toccarti, sfiorarti, ma gli altri mi guardavano Non hai cambiato espressione, vigile e attenta, hai seguito la mia comparsa. La musica ondeggiava intorno a me, i miei gemiti si confondevano nel battito del cuore, che ritmicamente esplorava le nostre emozioni. Ho gridato la mia passione,  desiderio costretto nel profondo del tuo corpo, imploso nel tuo sesso umido, nascosto, segreto.

Il vento faceva danzare le spighe di grano,


imbrunite dal sole.
Nel campo quà e là spuntavano papaveri,

di un rosso vivo, che davano un aspetto pittoresco a quel meraviglioso panorama.

Il sole picchiava forte nelle ore pomeridiane,

alto e luminoso sul suo carro d'argento,

facendo esaltare a pieno il profumo dei frutti ormai maturi.

Le piante sui davanzali sembravano riposare pigramente

nell'attesa del fresco tepore della sera,

ma nonostante tutto spiccavano con i loro colori vivaci,

ondeggiando lievemente accarezzati da quel venticello.

Era davvero una bellissima giornata,

in casa entrava il profumo dei limoni maturi,

della terra scottata dal sole, del gersomino.

Ma di uscire non se ne parlava perchè

quel che rendeva meravigliosa una già cosi bella giornata ,

era lo stare a letto accoccolati sotto

fresche lenzuola di cotone dal profumo

d'amore e passione..










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