mercoledì 20 aprile 2011


Sai cosa mi piacerebbe? Camminare scalzo sulla sabbia di una spiaggia immensa, bianca… sentire l’urlo del mare ma non toccarla… accarezzare l’aria sulla cima più alta del mondo... Mi piacerebbe chiudere gli occhi e baciarti senza vederti… così intenso da lasciare il segno.. ricoprire di follia ogni centimetro della tua pelle.. camminare sull’abisso del tuo piacere… ricoprirti di desiderio e bruciare ogni tua malinconia. Stringere i pugni calpestando ogni indifferenza.. mi piacerebbe farti vedere che respirare non serve.. annegare le tue voglie in un fuoco di gemiti e grida… riempire la mia gola di ogni tuo respiro… uniti e forti come i venti di un uragano… mi piacerebbe insegnarti che il tempo si può fermare in un graffio dolce ma deciso sulla pelle… che per volare non servono le ali… ubriacarti con i nostri profumi e farti sentire il cuore lontano, perso, affamato… leccare ogni tuo colore, ogni tua luccicante voglia di ribellarti… incatenati dai nostri sensi vorrei farti abbracciare il vuoto, l’immenso… la felicità… basterebbe un pugno di splendore ed una candela dimenticata chissà dove… mi piacerebbe soffrire ogni tua pena e chiudere nel profondo del mio cuore ogni tuo sorriso… ma non aprirò gli occhi… ho troppa paura di non vederti…

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Non è il chiudere degli occhi che mi fa sognare… Ma sulle note di un piano forte volo senza meta. Volti, luoghi, racconti mi fanno compagnia. Abbandonata a se stessa la mia anima gioisce in una macabre danza solitaria. Non è il chiudere degli occhi che mi impedisce di vedere… Ma l’aria è pesante e respirando nuvole mi sento vento. Non è il chiudere degli occhi che mi fa morire. Ma tra milioni di anni troveranno dentro di me soltanto fiori e un po’ di ruggine. Le mie vene saranno radici ed i miei sogni foglie sempre verdi. Testardo ed affamato, strusciando tra cattiveria e delusione, alzerò uno stendardo rosso come il sangue, rosso come le tue labbra che graffiano la mia pelle… Esplosione di felicità, amori che passano e ferite che rimangono ma non fanno male… avvelenano soltanto, silenziose, le mie parole, le mie lacrime, i miei sorrisi. Eppure è questo che siamo. Fiumi di contraddizioni, ferite cucite sul petto. Non curarmi ma lasciami soffrire. Il gusto della vita non è un banale dolce-amaro; ma è acido ed incomprensibilmente piacevole.



Non è il chiudere degli occhi che mi fa pensare a te. Eppure nel buio della mia mente è più facile trovarti, godere del tuo sorriso, mordere i tuoi odori. Non è il chiudere degli occhi.. Ma preferisco far riposare le mie palpebre…
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Come sei bella... cosi dolce e infinitamente misteriosa.. nascosta tra gli incubi del mio passare del tempo... fragile condanna che riempe il mio essere di una rara voglia di chiudere gli occhi.... Rompendo tutto ciò che nel suo lucicante splendere ucide... Rosso sorriso che annebbia le mie mani... le mie dita sfiorano la tua schiena nascondendo il mio tremore... le mie paure... le mie incertezze... dolce condanna... come sei bella
 

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