venerdì 12 giugno 2009

nudo di donna



Sei ore così per pochi franchi. Ventre tette e culo alla luce della finestra, mi succhia via il colore. Ancora un po' a destra, Madame. E prova a star ferma. Sarò rappresentata analiticamente e appesa in musei importanti. I borghesi rimarranno di stucco davanti a un 'immagine così di una puttana di fiume.La chiamano Arte. Sarà. Lui si preoccupa del volume dello spazio. Io del prossimo pasto. Stai dimagrendo, Madame, così non va bene. I miei seni sono un po' calati, lo studio è freddo. Nei fondi del tè vedo la Regina d'Inghilterra che osserva le mie forme. Magnifica, mormora passando oltre. Mi viene da ridere. Lui si chiama Georges*. Mi dicono che sia un genio. Certe volte non riesce a concentrarsi e si indurisce al mio calore. Mi possiede sulla tela mentre affonda il pennello più volte nei pastelli. Che piccolo uomo, non hai soldi per le arti che vendo io. Tutti e due poveri, ci guadagniamo il pane come possiamo. Gli chiedo perché lo fai ?Perché devo. Non c'è altra scelta. Basta chiacchiere. Il mio sorriso lo confonde. Questi artisti si prendono troppo sul serio. Di notte mi sazio di vino e ballo attorno alle sbarre. Quando è finito me lo mostra orgoglioso, s'accende una sigaretta. Dico dodici franchi e prendo lo scialle. Non sembro neppure io.

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