lunedì 11 gennaio 2010

Ti guardo





ti guardo a volte
come ti può guardare un pittore, un marmista
come ti può guardare un poeta
e, con calma, cerco il tuo profilo migliore
la posa a te più congeniale
la posa che dia al tuo corpo l'immortalità
le parole, che ti descrivono per come sei
in modo semplice e naturale
ti guardo, profondamente, di nascosto
per cogliere le tue espressioni, i tuoi modi di fare
i piccoli difetti
e le complicate mescolanze
che ti fanno bella e solare
ti guardo, come si guarda l'amore
con coscienza, con convinzione, con la giusta devozione.

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