giovedì 4 febbraio 2010


Di fiori colmerò la tua bellezza
primavera che sbocci
nel giardino incantato
di un sorriso bambino
alle sorgenti del vento.

Sfiorerò la tua dimora
prima che il profumo della gioventù
scompaia come un raggio di sole
nel rombo di un tuono.

Colorami la sete della mia purezza
ed io sarò frutto che nasce
fra le ceneri di un tempo orfano
che chiede verità
al cantar di un verbo.

Sono qua fra i tuoi occhi
in questa sera che muore
fra il danzar di un sogno
che sposa il ricordo
della tua effimera comparsa.

Di cera plasmerò la sete della mia gioia
prima che il tripudio di un attimo
s'infranga contro le scogliere di un ricordo,
fragile e vergine
come il parto di un bacio
sulle carrozze della vita.

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