sabato 26 aprile 2008

IL DESIDERIO DI TE


Il desiderio di te
nella variante voglio vederti
ancora vuol giuocare
perdente un’ultima partita
per ribaltare la mia vita:
Alucida, Alucida
non puoi non dargli la rivincita
me lo devi per il bene che ti voglio
per il tempo spensierato
che insieme abbiamo vissuto.
A un tal gioco non abituato
l’indisciplinato prepotente
le figure ideali tira per istinto
ignora che si possa barare
e non può mai indovinare gli assi
che ben celati hai fra le mani:

facile sarebbe per te avere la meglio
e concludere la manche a tuo favore.
L’unica speranza sai,
per chi si avventura
in un giuoco che non sa giocare,
è che la fortuna per un attimo si bendi
e cieca verso di lui si volga:
tu, a lui non la condurresti mai
e correre così poi il rischio
di pattare fino all’ultima carta.
Nulla dura in eterno lo sappiamo
anche la rosa florida che appassirà
sa che nel pattume è la sua sorte
ma se un po’ d’acqua riceve
quando il sole l’arido asseta
un altra fragranza pur può
giungere a chi la riceve.
Sarai sorpreso desiderio?
Ritorneremo sotto la pioggia
a fissare lieti un volto perduto
o misero appassirai come la rosa?
Abiterai ancora il mio corpo
e la mia mente mio possidente:
il tuo respirare è il mio respiro
uno stesso ingranaggio ci muove
nel tempo verso il binario tronco
su cui inesorabile s’arresta la vita

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