Contemplo, grazie alla mistica luce della mia lampada di ametista,
lo specchio dell’Amore Universale: rapito fulmineamente dal sacro simbolo,
entro in una dimensione trascendente,
dove percorro un tunnel simigliante a un gran canale uterino,
il qual sbocca sulla riva di un lago incantato.
Le sue tranquille e cristalline acque emettono un suono ipnotizzante.
Di questo luogo ogni cosa mi parla. Ma all’improvviso da un angolo del bosco
un canto ammaliante principia: lentamente mi volto
e vedo adagiarsi sull’altra sponda del lago una donna, la luce dei miei occhi.
E’ lei a cantare, accompagnata da un’orchestra di suoni naturali ed ultraterreni;
la sua ugola è adamantina.
Gentilmente m’avvicino.
Lunga e ondulata è la sua veste,
il cui color lapislazzuli mi ricorda il cielo di una notte estiva con miriadi di stelle.
E’ più che leggiadra: capelli ramati come il lucido metal venusiano;
occhi identici a due gocce di ambra, la più pregiata;
labbra rosse come la rodocrosite, rosa degli Incas;
pelle uguale al quarzo rosa,
la qual emana il delizioso profumo della litsea, il fior degli angeli.
Al ciel alzo le mie verdi pupille, due piccoli frammenti della cangiante fluorite;
le mie mani in atto di preghiera:
Madre e Padre divini donate, or e sempre, alla mia carissima ...i...
tutto il bene esistente nell’infinito Universo!
Dentro e fuor di me adesso c’è solo il silenzio.
Su di lei si posa il mio sguardo ammirato:
accanto a lei la mia vista superiore
percepisce la maestosa presenza della Tara smeraldina,
dispensatrice d’ogni benessere materiale e spirituale,
ed il glorioso Amitayus, dal corpo vermiglio come il sol levante,
elargitore del nettare della lunga vita.
Mi rasserena e rassicura questa mia visione: è in ottime mani!
Ciò che ho scritto non è un mio sogno, una mia fantasia,
bensì il parto del viaggio dell’anima mia verso la mia diletta ..l.....
lo specchio dell’Amore Universale: rapito fulmineamente dal sacro simbolo,
entro in una dimensione trascendente,
dove percorro un tunnel simigliante a un gran canale uterino,
il qual sbocca sulla riva di un lago incantato.
Le sue tranquille e cristalline acque emettono un suono ipnotizzante.
Di questo luogo ogni cosa mi parla. Ma all’improvviso da un angolo del bosco
un canto ammaliante principia: lentamente mi volto
e vedo adagiarsi sull’altra sponda del lago una donna, la luce dei miei occhi.
E’ lei a cantare, accompagnata da un’orchestra di suoni naturali ed ultraterreni;
la sua ugola è adamantina.
Gentilmente m’avvicino.
Lunga e ondulata è la sua veste,
il cui color lapislazzuli mi ricorda il cielo di una notte estiva con miriadi di stelle.
E’ più che leggiadra: capelli ramati come il lucido metal venusiano;
occhi identici a due gocce di ambra, la più pregiata;
labbra rosse come la rodocrosite, rosa degli Incas;
pelle uguale al quarzo rosa,
la qual emana il delizioso profumo della litsea, il fior degli angeli.
Al ciel alzo le mie verdi pupille, due piccoli frammenti della cangiante fluorite;
le mie mani in atto di preghiera:
Madre e Padre divini donate, or e sempre, alla mia carissima ...i...
tutto il bene esistente nell’infinito Universo!
Dentro e fuor di me adesso c’è solo il silenzio.
Su di lei si posa il mio sguardo ammirato:
accanto a lei la mia vista superiore
percepisce la maestosa presenza della Tara smeraldina,
dispensatrice d’ogni benessere materiale e spirituale,
ed il glorioso Amitayus, dal corpo vermiglio come il sol levante,
elargitore del nettare della lunga vita.
Mi rasserena e rassicura questa mia visione: è in ottime mani!
Ciò che ho scritto non è un mio sogno, una mia fantasia,
bensì il parto del viaggio dell’anima mia verso la mia diletta ..l.....
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