Stelle lassù, inequivocabilmente chiare; il mio cuore sulla terra,
inequivocabilmente chiaro. Magnifica notte di stelle, noi siamo
una cosa sola. Non siedo, tremando, su una fune di stelle che
potrebbero spezzarla? Tempo, sei tu, abisso sonnolento, che mi
provochi sbadigliando? Pericolo per i piedi stanchi della danzatrice,
pericolo per le braccia dello scalatore, che allentano la presa,
pericolo per il nastro di perle, temerariamente teso.
Tempo perisci!
Ogni stella mi fa l'occhiolino: io sono te!
Le stelle chiudono un cerchio intorno a me sempre più vicino,
più vicino, tutto il mio busto dentro, in un vapore di stelle.
Cosa faccio là dentro? Piango? La sera dorme.
Il re del mare beve dalla conchiglia. Nessuno si muoverà.
Ma la danzatrice avanzi sulle punte di mezzanotte,
e cada in ginocchio e tenda il braccio e baci il bello.
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