Ti fossi stata notte
avrei abitato i sogni
in tango di stelle e luna
Nel riflesso del lago argentato avrei intessuto caviglie e polpacci in geometrie d’archi tra nuca e schiena
Ti fossi notte ancora leverei cime di giunchi a scimitarra per silenziare il ronzare delle ore
mentre la danza s’increspa sulla pelle alla deriva
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