giovedì 16 aprile 2009

Di cosa si nutre l'amore







Come una goccia d'acqua limpida scorri via, mentre io t'inseguo.
Voglio amarti: T'afferro ed è l'istante in cui colgo il tuo sorriso.
Immagine improvvisa, la mia mente è sconvolta: Ti amo, eppure so che non ti ho presa.
Come potrei afferrar l'amore, mi chiedo.
Esso fluisce repentino, scompare per riapparire appena un po’ oltre.
Sconvolgente visione è l'amore, per amare occorre saper toccare l'aria senza tensione,

è come il soffio d'alito che prosegue all'ispirazione.
Come goccia di pura acqua Tu, Amore, mi bagni, salvandomi dalla morte,
e poi ti fondi nel grande mare del mondo.
Non si può prosciugar l'acqua d'amor: Questo è veleno, morte.
Voglio amarti, e tu mi sorridi.
Il sogno che vivo è vibrante, sul collo il tuo tenero bacio, che sveglia l'eros. Mi sei apparsa dalla vita, le sue sincronie sono stupende: Quando proprio non nutrivo speranze,
Tu Amore, ti sei ficcata nel flusso caotico dei sogni miei, del grande sogno della vita mia.
Allora ho creduto, illuso, di poterti tenere per me, come racchiusa nell'aria di un bicchiere:
Tu, farfalla di gioia, sognatrice e Dea, mi hai amato così come si fa.
E così mi hai insegnato l'amore, che è libertà.

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