domenica 30 novembre 2008


Siediti qui vicino a me,
poggia sulla panchina
la divisa cucita
masticando pane duro
tra gli echi dei cannoni.
Ascolta il lamento del cuore,
guarda tra le pieghe del pensiero
e con quel tono nascosto
tra le rughe di ruoli ingialliti
chiedimi per una volta
“Come ti va?”
Dipingi la mano
profumata di marsiglia
sui miei capelli orfani.
Sul fondo del sorriso
ombre di parole
attendono l’alba.
Il tempo non è amico
di chi va curvo
per i campi di papaveri*.
Prendimi per mano
sull’ultimo tratto di strada
e insieme leggiamo
il volo dei gabbiani
mentre i nostri passi
si muovono leggeri
su petali rossi.

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