venerdì 8 ottobre 2010




E che importa se …
il vapore dei desideri deraglia in liquide stelle
il fuoco fa rotta in abissi di ghiaccio
il convoglio naufraga in corsi spumeggianti
l’arcobaleno diventa tempesta.

Ascolto il silenzio della tua notte
svestita dei coriandoli del tempo
e il tuo scorrer rubino croccante e duro
alla radice del mio cuore s’immerge nell’infinito.

Perpetuo è il canto del mio ardore
cicatrice di sogno impressa di brace
vigoroso, impetuoso, delirante e sfacciato
gola che non sa stare zitta del suo gorgheggiare.

Sempre odo le tue tracce che profumano d’estasi
sconsideratamente nel buio sfioro il tuo profilo
e veleggio a cavallo del raggio splendente di Rigel
l’oscurità soccombe e s’abbandona a chimere
e io m’accendo avvinghiata al fascio della tua luce
!

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