martedì 24 novembre 2009


Rarefatto è il mio sogno d'amore,
con intensità d momenti eterni
e di voragini di perdizione,
che si alternano tra abissi di niente.
I miei occhi nascondono la luce
e privo di parole abbraccio la morte,
senza pudore nè innocenza, metto a nudo la mia anima,
corrotta dallo squallore dell'inanno.
Guardo l'infinito d'amore e l'amore finito,
sento ogni piccolo dolore graffiarmi il cuore,
la tenerezza sfuggirmi dallo sguardo,
l'abbandono cancellare la mia memoria.
Cerco il mio essere infinito, eterno, che si espande,
con l'eco di sentimenti inutili che ritornano,
pervasi da una misera essenza finita
che mi rendono disperato e inerme.
Infinito sarò! Per sempre infinito sarò!
come distese di spiagge abbandonate,
come immensità di un mare che si dissolve,
come sangue nel corpo che irrora le arterie.
È soltanto un sogno pensare che io sia infinito?
Lo stesso mio rincorrere? Il lottare? Lo sperare?
Il commiserarmi e l'esaltarmi,
dipingono di nulla la mia dimensione finita!
È soltanto un sogno sperare?

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