Un lento ingorgo di pelle aggrovigliata.
Corpi dentro corpi.
Caldo su caldo.
Confusione.
Occhi che guardano dentro gli occhi in cerca del antico ingorgo delle anime.
Aggrovigliati.
Battito su battito.
Palpita ovunque il pesante fruscio della solitudine.
Non più il semplice ingorgo di pensieri che non si vogliono mai sgrovigliare.
Non più i corpi stanchi che devono ancora aspettare che le anime finiscano l'intreccio.
Mani nelle mani.
Solo pelle.
Lontani i tempi in cui erano le anime ad iniziare il ballo del groviglio.
I corpi erano solo spettatori, pelle a guardare un po' invidiosa il lento pasticcio di anime confuse.
Rete.
Ragnatela.
Perfetto garbuglio delle anime...
Afflusso e danza e labirinto del pensiero.
Invito a qualcosa di perfetto nella dolce umana imperfezione.
Lontani i tempi delle anime lentamente aggrovigliate finché i corpi non riuscivano più a trattenere la lontananza della pelle.
Lontani i tempi in cui tutto era carezza e tutto era corpo e tutto anima e tutto il pensiero era un pensiero e il labirinto trovava sempre il filo e la sua Arianna.
Lontani i tempi in cui le anime parlavano per ore anche attraverso il corpo addormentato e la pelle che non se ne accorgeva.
Anima e corpo e cuore e desideri erano un semplice insieme decisamente complicato che nessuno poteva ne voleva districare.
Un lento ingorgo di pelle aggrovigliata.
Corpi dentro corpi.
Occhi che guardano dentro gli occhi in cerca del antico ingorgo delle anime.
Ma anche viceversa...
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