venerdì 16 ottobre 2009


E da qui

io vidi case scolpite nel sole,

sfiorai le colline accese d'un verde smagliante;

mi spogliai delle vesti e nuda danzai

sui boccioli dei tigli,

respirai effluvi di rose e mi bagnai di rugiada.

Poi vidi te

avanzare nella penombra di un sogno,

meraviglioso incantesimo,

il mio respiro si fermò e si fece canto,

la mia pelle si vestì di seta d'oro,

le mie labbra divennero conchiglie dischiuse.

Lasciasti scivolare il tuo mantello ai miei piedi,

mi dicesti "Vieni Amore", mi penetrasti nelle

crepe del cuore ed io volai.

Mi stringesti forte nella tua rete

di fili di luce

e muovendoti lento nel vento

mi scavasti dentro e mi sbriciolasti l'anima.

La tua gola si intrecciò con la mia

e arsi, assetati,

scivolammo tremanti nella fonte profumata

di miele e d'ambrosia.

Il cielo estasiato ci guardò, vacillò,

si aprì e si dissolse

per lasciarci passare.

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