E da qui
io vidi case scolpite nel sole,
sfiorai le colline accese d'un verde smagliante;
mi spogliai delle vesti e nuda danzai
sui boccioli dei tigli,
respirai effluvi di rose e mi bagnai di rugiada.
Poi vidi te
avanzare nella penombra di un sogno,
meraviglioso incantesimo,
il mio respiro si fermò e si fece canto,
la mia pelle si vestì di seta d'oro,
le mie labbra divennero conchiglie dischiuse.
Lasciasti scivolare il tuo mantello ai miei piedi,
mi dicesti "Vieni Amore", mi penetrasti nelle
crepe del cuore ed io volai.
Mi stringesti forte nella tua rete
di fili di luce
e muovendoti lento nel vento
mi scavasti dentro e mi sbriciolasti l'anima.
La tua gola si intrecciò con la mia
e arsi, assetati,
scivolammo tremanti nella fonte profumata
di miele e d'ambrosia.
Il cielo estasiato ci guardò, vacillò,
si aprì e si dissolse
per lasciarci passare.
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