venerdì 10 settembre 2010

Io mi domando, in verità, che facevamo

tu ed io prima d’amarci? Non eravamo divezzati ancora?

O suggevamo ad agresti piaceri, infantilmente?

O si russava nell’antro dei setti dormienti?

Fu così; ma all’infuori di questi, tutti gli altri piaceri non son che fantasie.

Se mai bellezza vidi che io desiderassi e avessi,

altro non fu che un sogno della tua.

Ora buongiorno alle anime nostre che si destano,

che non si spiano l’un l’altra per timore;

perché l’amore governa l’amore per ogni altra visione,

e una piccola stanza rende un universo.

Lascia che siano andati a nuovi mondi gli esploratori marini,

che mondi e mondi le Mappe abbiano ad altri mostrato:

noi si possegga un mondo, ciascuno n’abbia uno, ed uno solo sia.

Negli occhi tuoi il mio volto, il tuo nei miei compare,

e cuori puri e semplici i volti manifestino,

dove mai troveremo due emisferi migliori di questi,

senza pungente Nord, senza occidente in declino?

Ciò che muore non fu perfettamente fuso;

se i nostri amori uno soltanto fossero, o tu ed io

così ugualmente amassimo da non mostrar difetto, allora non morremmo

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